Foggia | nuovi sviluppi sul fronte mazzette al comune di foggia
Sei mesi d'aspettativa per l'architetto Nando Corvino addetto allo sportello unico di Foggia, risale a poche ore fa la decisione di allontanarsi dalla sua mansione per «ragioni personali»
di Valentina Pietrocola
FOGGIA | Il mistero sullo scandalo tangenti al Municipio di Foggia sembra infittirsi sempre di più. In giornata infatti l’architetto Nando Corvino, addetto allo sportello unico del Comune, ha lasciato sulla scrivania del sindaco, Gianni Mongelli, una lettera di aspettativa per sei mesi, inserendo tra le cause di tale allontanamento dalle sue mansioni, ragioni personali e facendo solo menzione all’ordinanza emessa e alla sua intenzione di voler esser ascoltato dalla Procura della Repubblica, in seno all’indagine che ha portato negli ultimi giorni all’arresto del dirigente Biagini, del consigliere comunale Laccetti e dell’imprenditore Bruno.
La storia invece sembrerebbe un'altra, infatti da quanto emerge dall’ordinanza del Tribunale, si fa riferimento all’architetto Nando Corvino in quanto nel lontano 2012 avrebbe incontrato gli imprenditori Russo e Sannella, i quali avevano ottenuto da poco l’approvazione della concessione edilizia per la costruzione di un fabbricato sito in via Fratelli Biondi del valore di 800 mila euro; secondo quanto emerge dall’ordinanza l ‘incontro tra Corvino e i due imprenditori sarebbe stato un incontro volto a « saldare» il successo di tale concessione.
A questo punto però il protagonista della nostra storia cambia, infatti a rilasciare tale documento sarebbe stato il Biagini stesso, ma nella sentenza viene a galla un altro dettaglio sottolineato dall’imprenditore Zamarano, il quale asserisce che la firma dell’appalto dei locali in via Fratelli Biondi fu in realtà messa dall’architetto Corvino preposto all’approvazione del progetto.
Bisogna dire che in queste ore il Corvino sarà ascoltato dalla Procura di Foggia come persona informata sui fatti, per tanto non è stato emesso alcun provvedimento su di lui.
Il disegno che per ora sembra delinearsi in seno alla Procura è quello di un Biagini burattinaio che tiene tra le sue redini svariate marionette i cui fili paiono intrecciarsi in un groviglio così complesso da non capire più quali fili l’abbiano composto.
Difficile sarà districare tale matassa e giungere al discernimento dell’origine, ognuno dirà la sua, ognuno punterà il dito verso l’altro: complicato sarà risalire alla verità, ancora più ostico sarà rifarsi a testimonianze di anni fa ormai. Non resta che sperare, sperare che i nodi vengano al pettine e che il mal costume di prendere scorciatoie e di prevalere sugli altri solo perché più potenti da certi punti di vista, non continui a diffondersi a macchia d’olio in seno alla nostra città.
Mercoledì 9 aprile 2014