Foggia | dopo 33 anni riapre la chiesa dei morti

La nuova vita della «Chiesa dei Morti» dopo

anni torna in auge un gioiello made in Foggia

Finalmente è rientrata la luce all'interno della Chiesa di Santa Maria della Misericordia, rimasta chiusa per quasi 40 anni e circondata da un velo di mistero e leggende

di Valentina Pietrocola

Facciata Chiesa Santa Maria della Misericordia
Facciata Chiesa Santa Maria della Misericordia

Riapre dopo 33 anni la chiesa di Santa Maria della Misericordia, più nota ai foggiani come la chiesa dei Morti o del Purgatorio.La chiesa occupa lo spazio antistante via San Domenico e piazza del Purgatorio. Sono da poco rintoccate le 17.00 quando una folla di curiosi si accresce davanti al cancello di una delle chiese simbolo della città: ci sono anziani, giovani, bambini. Il fascino e il mistero che da anni aleggia su questa chiesa deve aver attirato un numero cospicuo di spettatori, che spinto dalla curiosità attende con ansia l’apertura della Chiesa dei Morti. Il vocio della folla in attesa sembra esser monocorde: tutti parlano dell’incredibile storia di questa chiesa, del suo esser stata chiusa per anni, della leggenda sul fatto che sia sconsacrata, alcuni ricordano di averla vista solo da piccoli in compagnia di una nonna che ormai non c ‘è più e di non esserci mai più rientrati, altri invece ricordano le volte in cui in maniera goliardica bisognava superare la prova di avvicinarsi alla chiesa dei morti di notte per esser considerati dal «branco» coraggiosi.

Il vocio però ad un tratto sembra fermarsi, il cancello si apre e in un silenzio tra il sacro e il profano la folla inizia a disporsi sulle scale. Non si riesce ancora a vedere bene l’interno, ma il bagliore e la magnificenza del marmo risplende illuminato da un piccolo raggio di sole. La chiesa è maestosa e scorrendo lungo la navata centrale involontariamente la testa ruota di 180 gradi, sulla destra e sulla sinistra vi sono 14 dipinti restaurati dei quali non si hanno informazioni sugli ipotetici realizzatori: essi furono commissionati dai cittadini più facoltosi che fecero a gara per dotare la Chiesa di quadri raffiguranti opere di misericordia corporali e spirituali. Tra i dipinti più suggestivi potete ammirare sia l’istruzione agli ignoranti che il conforto ai dubbiosi, in ognuno di essi è presente lo stemma della casata che ha ordinato la committenza, dei pittori si sa soltanto che sono locali ma sui loro nomi non si sa nulla.

Posta sul gradino dell’altare maggiore troviamo l’esperta del Dipartimento generale degli Ipogei Urbani Franca Palese, la quale accoglie la folla degli spettatori illustrando nei minimi dettagli il lavoro ventennale svolto per riportare in auge un gioiello tutto made in Foggia. L’altare restaurato risplende nel suo marmo pluricromatico, tocchi di rosso, bianco nero e verde in un gioco vorticoso e geometrico. I marmi pregiati ricchi di intarsi policromi sono dell’area lucchese, infatti i marmorai Antonio Fontana e Lorenzo Fontana, lucchesi di nascita vennero selezionati da Tommaso di Vannes della Compagnia di Gesù. Mentre le statue poste sulla sinistra e sulla destra rappresentanti rispettivamente san Michele e l’Angelo Custode vennero realizzati da Pietro Ghetti e da Lorenzo Vaccaro sempre sotto la supervisione di Vannes.

Come ci narra, la dottoressa Franca Palese il 20 Agosto del 1643 le casate più nobili di Foggia decisero di finanziare un tempio a Dio per suffragare le anime dei defunti : l’epigrafe latina posta all'interno della Chiesa, sulla destra in alto cita proprio così: « La nobile Confraternita dei Patrizi di Foggia , destinata per istituzione ad attendere alle sacre funzioni espiatorie in suffragio dell’anime purganti, nell’anno 1645, fece erigere dalle fondamenta di questo tempio dedicato alla Madre di Dio , Maria della Misericordia». La chiesa fu da sempre territorio della Confraternita dei Morti i quali vestivano con un camice e un cappuccio di tela nera , un cingolo nero, l’immagine di S Maria della Misericordia con le Anime del Purgatorio, a questa prima confraternita andarono con il tempo ad unirsi anche i membri della Congregazione dei Bianchi che adottarono lo stesso modo di vestire e diedero vita alla Reale arciconfraternita dei Morti e dei Bianchi. A dar maggiore magnificenza alla chiesa il luccicante soffitto a cassettoni opera di Giovanni Battista Falciglia che pur di arricchire la chiesa vendette una delle sue vigne per ricavare 300 ducati e realizzare il mastodontico soffitto che rende ancora più solenne il tempio.

La mattina del 25 Aprile alle ore 11.30, dopo la breve apertura di Corrado di Gennaro, responsabile della Comunità Magnificat Dominum, la chiesa è tornata alle sue antiche funzioni e l’Arcivescovo Metropolita di Foggia-Bovino, mons. Francesco Pio Tamburrino, ha voluto celebrare una cerimonia al fine di consacrare una chiesa , che voci di popolo aveva resa inconsacrata. La giornata però non si conclusa così, infatti alle ore 19, è stato eseguito un concerto di musica classica dell’Orchestra Officina Musicale, diretta dal maestro Pietro Vigliarolo e sono state allestite all'esterno della chiesa vari stand con prodotti tipici e locali.

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Sabato 26 aprile 2014